Agricampeggio Le Carbonaie… non è solo un nome, è un vissuto, un lavoro, la storia di questi magnifici luoghi dove le famiglie hanno sempre avuto un rapporto stretto con il bosco, con il lavoro nel bosco e con i prodotti che il bosco offre all’uomo.

La famiglia Tredici si è tramandata di generazione in generazione l’arte del taglialegna con produzione non solo di legna da ardere ma anche di carbone.

Nei luoghi dove ora sono presenti le piazzole dell’Agricampeggio, fino a pochi anni fa sorgevano le piazzole da carbone con in mezzo delle montagnole coniche fumanti, le cosiddette carbonaie.

“…il nonno Ugo dopo avere preparato la piazzola da carbone, vi portava il legname, di solito pali di castagno, lisci, senza rametti.

Stabilito il centro della carbonaia, la legna veniva disposta in modo tale da formare una sorta di camino centrale, sui lati di questo camino venivano poi appoggiati pali più lunghi, l’uno sopra l’altro, così da formare la montagnola conica. Il passo successivo era il rivestimento della carbonaia con la paltriccia, cioè foglie secche e fieno, sopra le quali veniva aggiunta della terra ed in basso venivano invece posizionate delle pellicce di terra (zolle) a formare il calzòlo. Il tutto serviva per isolare la legna dall’aria.

A questo punto la carbonaia veniva accesa introducendo nel caminetto centrale delle braci e la carbonaia veniva successivamente alimentata giorno e notte con nuovi pezzi di legna. La cottura del legname iniziava nella parte in alto della carbonaia, infatti i carbonai aprivano dei fori, i fumi, prima in alto poi via, via più in basso per spostare la zona di cottura.

Dopo 7-10 giorni di cottura il carbone era pronto per poter essere imballato ! …ricordo con emozione i giorni in cui il mio nonno faceva il carbone… c’era nell’aria un odore particolare… e il nonno sempre indaffarato, giorno e notte, ma contento…”.

Nell’Agricampeggio il nonno Ugo ha costruito una carbonaia, proprio come faceva fino a qualche anno fa!